Ricostruzione Rigenerazione Riappropriazione del territorio attraverso l’arte digitale

Venerdì 20 dicembre, alle 17:30, nella cavea del Conservatorio si è tenuta la performance conclusiva della seconda edizione di “Le nuove frontiere della ricerca artistica-musicale” del Conservatorio “Alfredo Casella”, in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e il CNR di Roma, co-finanziato dal MUR (D.M. 1584/2023). Il tema di quell’anno è stato il territorio aquilano, con i suoi edifici, strade e funzioni urbane che hanno generato orientamenti, suggestioni dinamiche, movimenti, segni, marcature ed emozioni. Questo territorio è stato interpretato come un’esperienza multisensoriale, capace di esprimere una metaforicità sonora, visiva, olfattiva e sinestetica.

Carlo Nannicola, professore e coordinatore della Scuola di Grafica, ha contribuito al progetto mettendo a disposizione la sua esperienza artistica e pedagogica, supportando il lavoro degli studenti, tra cui Mara Ciuffetelli, giovane grafica e artista della Scuola di Grafica, che ha partecipato con impegno e professionalità.

Il laboratorio progettuale è stato condotto da Carlo Gioia, artista e ricercatore nel campo dei media computazionali e dei new media studies, il quale ha esplorato l’intersezione tra dati territoriali, modelli algoritmici e rappresentazioni audiovisive. Gioia, insieme a un team composto da studenti del Conservatorio e dell’Accademia di Belle Arti (tra cui Antonio Arpino, Agnese Borra, Alessia Carlino, Cristian Casano, Mara Ciuffetelli, Federico Mari Fiamma, Roberto Nicolò, Daniel Scorranese) e da docenti e ricercatori delle istituzioni partner (Giordana Castelli, Maria Cristina De Amicis, Mariangela De Vita, Alessio Gabriele, Daniela Macchione, Tatiana Mazali e Carlo Nannicola), ha sviluppato un ecosistema interattivo capace di tradurre dati e percorsi emotivi in narrazioni audiovisive.

Durante la performance, accompagnata dal suono meccanico di un plotter, suonato da Mara Ciuffetelli, che stampava su carta i percorsi tracciati dai partecipanti durante una passeggiata nel centro storico dell’Aquila, i musicisti hanno narrato la loro esperienza della città attraverso i suoni dei loro strumenti. Gioia ha integrato i flussi acustici e visivi generati dalle esplorazioni psicogeografiche geo-mappate e dai dati raccolti in situ, traducendo i percorsi e le emozioni dei partecipanti in una performance in cui suoni e visualizzazioni si sono intrecciati per creare nuove geografie interpretative del territorio aquilano.

Il contributo di Carlo Nannicola come coordinatore ha permesso di favorire l’apporto creativo degli studenti e la loro capacità di coniugare arte e tecnologia. Mara Ciuffetelli ha dato il suo contributo con sensibilità artistica e competenze tecniche, partecipando attivamente a questa esperienza formativa.