Mostra degli studenti di Grafica d’arte della Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila

I docenti del corso di Grafica e Stampa d’Arte dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila hanno recentemente guidato gli studenti del Biennio in un’avventura creativa sul tema del paesaggio. I risultati di questo stimolante percorso sono ora in mostra presso la Galleria Atelier di Roma dal 28 giugno al 5 luglio 2024, accompagnati da un raffinato libro d’artista in edizione limitata.

Il paesaggio diventa protagonista, esplorato in tutte le sue dimensioni: contemplativo, onirico e reale. Gli studenti hanno sperimentato una varietà di tecniche d’incisione, dall’acquaforte all’acquatinta, dalla maniera allo zucchero alla ceramolle, dimostrando l’impegno della Scuola di Grafica nel preservare la tradizione grafica e nell’aprire nuove strade espressive con l’aiuto delle innovazioni tecnologiche.

La mostra presenta opere che trasformano il paesaggio in un’esperienza unica: i paesaggi invisibili di Laura Cataldi, quelli antropici di Emanuele Censi, il panteismo di Maira Alejandra Cialone, le prospettive di Vincenzo Damiano Cristallo, i mondi di Valentina Diletti, i panorami di Greta Di Naccio, gli orizzonti di Giulia Landonio e Asia Lauri, e infine, le interpretazioni di Caterina Pio e Leila Richter.

Un’esposizione che celebra la creatività e la passione per l’arte grafica, unendo passato e presente in un viaggio emozionante tra tecniche antiche e moderne. Un evento da non perdere presso l’Atelier, che si conferma un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Roma.

 


Affrontando il paesaggio nella propria opera, l’artista di qualunque latitudine e di qualsiasi fase storica, compresa quella contemporanea, si è trovato dinanzi al problema, o se si preferisce all’opportunità, di tradurre linguisticamente due atteggiamenti temporali con i quali ci troviamo a vivere il paesaggio: quello contemplativo e quello dell’attraversamento. Questi due momenti, nell’opera d’Arte, possono fondersi, sovrapporsi, legarsi in sequenza, evocarsi a vicenda. Ogni artista cerca, nella sua sintesi linguistica, di risolvere questo dualismo temporale, di sosta ed azione.

Nella mostra alla Galleria Atelier di Roma, gli studenti del Biennio di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila ci propongono alcuni esempi di questa trasposizione formale del paesaggio. In Laura Cataldi, lo troviamo nello sguardo irriverente del bambino che guarda uno scenario che a noi non è concesso vedere. Viene da chiedersi se stia scrutando con desiderio il territorio interiore di coloro che si pongono dinanzi a lui. In Emanuele Censi è presenza di simboli architettonici, realizzazioni umane che contribuiscono a ridisegnare ed organizzare la struttura dello spazio che viviamo. Molto spesso questo avviene in maniera invadente, alienando il vissuto quotidiano. In Maira Alejandra Cialone troviamo una natura magica, sotterranea, osservatrice ed indagatrice. I suoi tanti occhi rivelano l’essenza, forse, panteistica di ciò che ci circonda. Mara Ciuffetelli ci propone un orizzonte sinuoso, una culla che racchiude lo scorrere del tempo in scanditi segni, graffiti del quotidiano scorrere dei giorni. In Vincenzo Damiano Cristallo gli elementi vegetali e quelli aerei del cielo si compenetrano e sovrappongono in forme e colori orchestrati in armonia, in piani prospettici condensati all’unisono. Valentina Diletti ci fa scorgere il mondo cellullare, microscopico, che in continuo movimento, impercettibile e silente, costituisce lo

scheletro dinamico della natura. In Greta Di Naccio il riflesso della vegetazione nell’acqua diventa un moto circolare e perenne , in un ribaltamento continuo tra la realtà e il suo riflesso. In Valentina Equizi il paesaggio è visto da distanze siderali, dalle quali il movimento dei venti diviene un silenzioso vorticare di consonanze segniche, palesando le geometriche leggi cosmiche. In Maria Vittoria Gentile la natura si manifesta nella sua essenza fragile, un’esile struttura di segni, di delicati fuscelli costituiti da gracili architetture, continuamente sottoposte al mutamento. Con Giulia Landonio respiriamo il lirico sospendersi del tempo, tipico delle nebbiose mattine, dalle quali emergono visioni di orizzonti: un delicato e pur angosciante delinearsi della forma delle cose. In Asia Lauri le sinuose forme acquee ci suggeriscono l’emergere di corpi danzanti, che tratteggiando lo spazio con i loro movimenti, sono destinati presto a fluire di nuovo nell’indistinto. In Caterina Pio il cielo si fa materia densa ma inafferrabile, nel quale si staglia un sole rosso: una meridiana nella volta celeste che ci indica l’inevitabilità dello scorrere del tempo. In Leila Richter il paesaggio affonda nel suo gravoso incedere come materia densa: un magma liquido ed incandescente che cerca di divenire solido, nell’inutile ricerca di una sosta. In Manuela Valloscuro percepiamo il groviglio inesplicabile dei rivoli vitali che scorrono sotterranei, alimentando l’eterno costituirsi del mondo.

Prof. Gianluigi Bellucci
Docente di Grafica D’arte


Se tu lettore, varcherai mai un giorno la porta dell’Aula 2, il laboratorio dei corsi pratici della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, ti accorgerai subito di come i tuoi sensi verrebbero stimolati oltremodo.

L’olfatto sarebbe il primo ad attivarsi, a causa dei molteplici odori caratteristici di questi laboratori. Olii, solventi e altre sostanze hanno un odore caratteristico e che, per noi che ci lavoriamo costantemente, rappresentano la libertà espressiva e la ricerca.

La vista e l’udito verrebbero subito dopo e contemporaneamente “stuzzicati” a causa di quella che solo all’apparenza potresti concepire come confusione e “suono grigio” ma che in realtà, all’occhio attento risulterebbero essere colori, inchiostri, movimenti e gesti dal sapore antico e anche consigli, risate, curiosità e battute.
Il tatto sarebbe l’ultimo senso ad essere chiamato in causa perché toccando delicatamente i fogli, sui quali giovani mani hanno voluto imprimere la loro poetica, sentirai il peso della loro creatività e dedizione.

Ecco amico lettore, non so se un giorno avrai la nostra fortuna quotidiana di vivere queste sensazioni, te lo auguro vivamente, ma intanto il consiglio che mi permetto di darti è quello di goderti questa piccola esposizione, di prenderti il tempo per ammirare queste opere grafiche, di aprire i tuoi sensi e di lasciarti trasportare liberamente in un mondo magico dove il pensiero astratto diventa materia tangibile e nutrimento spirituale.

Prof. Daniel Tummolillo
Docente d Stampa d’Arte


La Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, ha come carattere identitario la propensione alla ricerca e alla sperimentazione dei linguaggi grafici.

Nella Grafica d’Arte, però, ci si ritrova spesso in percorsi e confini ben definiti, un condizione, questa, ideale per un insegnamento chiaro e lineare ma che a lungo andare può portare la materia stessa in una situazione di isolamento culturale ed artistico in quanto a rischio di autoreferenzialità e difficilmente disposta ad accettare qualcosa di tecnicamente nuovo e concettualmente fuori la pratica convenzionale.

Lavorare e sperimentare attraverso l’ibridazione di tecniche e linguaggi, d’altro canto, porta con sé il rischio di essere irriconoscibile rispetto a una convenzionalità ma se il fine ultimo è l’espressione individuale e lo sviluppo di un proprio linguaggio, questa pratica consente una ricerca personale unica. Le varie attività svolte dalla Scuola di Grafica, con i suoi diversi indirizzi e la produzione e la ricerca dei suoi docenti, promuovono l’innovazione attraverso l’integrazione e la sperimentazione di tecniche e linguaggi provenienti da differenti discipline artistiche e grafiche. Questo approccio cross-disciplinare non solo favorisce la crescita personale degli studenti, ma stimola anche un dialogo aperto e dinamico all’interno del panorama artistico contemporaneo.

La Scuola si impegna a mantenere un equilibrio tra l’insegnamento dei fondamenti tradizionali della grafica d’arte e l’apertura a nuove forme di espressione e innovazione. Questo permette agli studenti di esplorare liberamente, sviluppando un linguaggio individuale che rifletta la propria visione artistica e concettuale.
In questo modo, la Scuola di Grafica dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila si posiziona come un centro educativo dinamico e progressista, dedicato alla ricerca continua e alla valorizzazione della diversità creativa nella grafica contemporanea.

Prof. Carlo Nannicola
Coordinatore della Scuola di Grafica
Docente di Grafica d’Arte